sogni_“Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere: completamente vivi”. Gradevolissima lettura, sospesa tra un’ironia leggera e una dolce malinconia tessuta di ricordi ed emozioni mai sopite, il recentissimo romanzo di Massimo GramelliniFai bei sogni, edito da Longanesi.

Si legge d’un fiato e fa tornare indietro nel tempo chi, nato negli anni Sessanta, porta dentro di sé certe immagini televisive e certi miti dell’infanzia, ma è addirittura struggente nel ripercorrere il faticoso cammino verso la verità dell’autore, giornalista affermato de “La Stampa” e noto opinionista di “Chetempochefa” su Rai3 che solo dopo quarant’anni trova risposta alla prematura morte dell’amatissima madre.

Lo stile inconfondibile, semplice, asciutto, privo di retorica, giova ad una storia tenera e drammatica ad un tempo, e a fine lettura sembra quasi che, come per Gramellini, la vita ricominci “a risorgere dalle caviglie come una corrente d’aria fresca”.