ricordo

Il 27 gennaio 1945 furono abbattuti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz rivelando al mondo civile l’orrore del genocidio nazista. Il 10 febbraio A? il Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe. Della prima data molto si A? detto e molto si A? fatto. Della seconda, dato il suo ambitoA� a�?adriaticoa�?, poco si conosce e molto A? ancora da far conoscere.

Al di lA� delle date e delle dispute degli storici, compito della scuola A? trovare il modo e le parole adatte alle diverse etA� degli alunni che frequentano le nostre classi, per dedicare una lezione o una��attivitA�, sui temi che ci vengono suggeriti da questi due momenti.A�Scrive Amos Luzzatto giA� presidente dell’Unione delle comunitA� ebraiche italiane: A�a�?Memoria significa scavare nel passato in modo selettivo, per cercarvi non tanto le gesta degli eroi sui campi di battaglia quanto gli esempi di solidarietA� e di cooperazione; esempi forse rimasti nella��ombra ma non per questo meno rilevanti, forse al contrario. Ea�� questa infine quella Memoria che puA? diventare uno strumento di fiducia nel domani. Ea�� questa che ci accingiamo a celebrarea�?.

Per questo puA? bastare una lettura, una poesia, un canto tenendosi per mano, un gesto semplice, per evidenziare non tanto la violenza di quel passato, quanto i valori e le cose buone che da quelle sofferenze sono stati generati, comunicandosi a tutti noi.

Ea�� un compito che la scuola conserva anche oggi, di fronte alle violenze e alle angosce quotidiane, non dimenticando di farsi compagna di strada dei nostri alunni, rinnovando la fiducia e la speranza, senza le quali A? difficile imparare a crescere.