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L’argomento “tempo” interessa allo stesso modo insegnanti, genitori e bambini. I primi si preoccupano di dare risposte a una società in continuo e sempre più veloce cambiamento, con la richiesta di maggiori apprendimenti attraverso una regolazione e occupazione del tempo, mentre i bambini, dal canto loro, desiderano essere liberi da qualunque orario.

Come rispondere alle sfide di una società sempre più orientata all’efficienza e preoccupata del risultato e alle richieste di un mondo del lavoro che cambia tanto rapidamente?Come salvaguardare i ritmi di ogni bambino e la necessità di un tempo dilatato comune a tutta l’infanzia? Come conciliare un’educazione per tutto l’arco della vita, con l’idea di velocità vertiginosa e quantità di apprendimenti?

Il libro di Joan Domènech Francesch “Elogio dell’educazione lenta” (La Scuola, 2011) esamina il significato di educazione, che per sua natura richiede pazienza, tranquillità e lentezza, sostenendo il modello di un’educazione lenta come elemento chiave nel processo di umanizzazione della società. Al termine della trattazione alcune proposte per tradurre i principi esposti in una pratica concreta.

“Non c’è tempo per tutto. C’è un solo tempo e questo deve essere sufficiente, E’ quindi molto importante essere consapevoli delle decisioni che prendiamo in relazione a quali devono essere le nostre occupazioni prioritarie” (op cit. pag. 77).