Cambiano i tempi, cambiano le tecnologie, mutano le abitudini sociali, tuttavia i giovanissimi, i giovani e anche i diversamente giovani continuano ad aver un gran bisogno di musica. E forse proprio questo momento che vede il trionfo delle tecnologie tascabili, delle applicazioni di sintesi, del tutto in uno, che innesca e causa di riflesso il successo dell’ukulele.
In effetti questo strumento, che pare quasi un giocattolo, A? conforme alle richieste di grandi potenzialitA� in formato tascabile, leggero, duttile, sonoro, capace di evocare Bach oppure l’ultimo gruppo rock di moda e che nel contempo permette di cimentarsi in quella pratica mai sbiadita che A? l’atto di suonare, di plasmare la musica con le proprie mani, di creare quella magia che puA? svelare il suono naturale di una corda che vibra, su questo i programmatori hanno ancora molto lavoro da fare. E tutto ciA? avviene in tempi ridotti, e’ probabilmente l’unico strumento musicale che non ha metodi e trattati ma semplici istruzioni per l’uso. Bastano, l’ho ripetutamente verificato, poche ore per praticare l’ukulele senza grande imbarazzo, e’ praticabile anche da bambini “speciali”. Che forse non sia giunto il momento di pensare forse all’ukulele anche a scuola?
Qualche giorno fa assieme al contrabbassista Maurizio Gamberini, docente in questa scuola, e Stefano Medici, chitarrista di indiscusso talento, ci siamo recati a Cresole, in provincia di Vicenza a visitare il Mercatino dell’ukulele, centro di distribuzione e nel contempo punto di riferimento per quanto riguarda stages, festival, convegni e molte altre iniziative che riguardano questo strumento. Questo breve video vuole in qualche modo descrivere una realtA� di successo sia dal punto di vista economico che aggregativo del nostro territorio.

Lodovico Bolla Casa